Rieccoci qui. Mi sono trasferito su Substack anch’io e ho deciso di riprendere le pubblicazioni della mia newsletter.
Gli argomenti saranno sempre gli stessi: bibliofilia, innovazione digitale e culturale, sociologia dei new media, nerd stuff, tecnologie del sapere.
Mindware uscirà quando è pronta. La periodicità sarà settimanale (più o meno).
Quand’è scoppiata questa pandemia, dopo lo smarrimento iniziale, ho creato questo diario. Non lo aggiorno da mesi. Vuol dire che ho rinunciato completamente a qualsiasi idea di normalità, che mi sono rassegnato? Non lo so ancora.
(Qui c’è la playlist a tema creata per l’occasione su Spotify: #Coronadays Soundtrack.)
L'Apocalisse più lenta che ci abbiano mai raccontato. Ci siamo dentro tutti. E non ci capiamo più nulla. ZeroCalcare, come sempre, coglie meglio di altri lo Zeitgeist e quello che stiamo provando.
La fatica da Zoom e i suoi rimedi.
Breve storia della libreria più famosa di Parigi, la “Shakespeare and Company”, e del suo eccentrico proprietario, George Whitman.
"Per essere ciò che siamo, dobbiamo renderci sempre irriconoscibili, hackerando noi stessi: questa è la grande battaglia e il mondo dei maestri e dei libri è il mondo al quale fare continuamente riferimento per tutto questo." (Una bellissima intervista ad Edoardo Camurri sull'importanza dei maestri e della cultura)
Questa Intelligenza Artificiale trasforma il vostro ritratto in un’opera d’arte.
La cabina telefonica per parlare con chi non c’è più.
Se vi piacciono i fumetti della Disney, arriva in libreria PaperDante, uno speciale volume illustrato dedicato all’infanzia dell’autore della Divina Commedia.
Compie 15 anni il mio social preferito, quello degli "sms che volano". Ecco un bell'articolo di Antonio Dini che ne ripercorre la storia.
Max Hodak, il co-fondatore di Neuralink, dice che abbiamo la tecnologia per costruire un nostro Jurassik Park, con dinosauri "super esotici". Per chi non si accontenta della pandemia.
Werner Herzog e il valore psicomagico della passeggiata.
Il silenzio è una risorsa. La lezione dei finlandesi.
📚 Letture
“La scrittura non si insegna” di Vanni Santoni (Minimum Fax). Non il solito manuale di scrittura creativa. È pieno di liste e si sofferma molto sul mindset dello scrittore.
“Come ordinare una biblioteca” di Roberto Calasso (Adelphi). Per i bibliofili e i feticisti del libro. Conoscete la regola del buon vicino?
“Stiamo abbastanza bene” di Francesco Spiedo (Fandango Libri). Da generazioni chi può parte in cerca di fortuna e condizioni migliori. Il più delle volte si lascia il Sud per il Nord. Ma ne vale sempre la pena? Non si sfugge al dilemma andare/tornare.
“Via Volta della Morte” di Aurelio Picca (Bompiani). Un thriller ambientato a Urbino, perla del Rinascimento e città campus universitaria. Un romanzo non indimenticabile, ma con delle parti descrittive molto suggestive. I mattoni di Urbino hanno molte storie da raccontare a chi sa ascoltare.
“Giocati dal caso. Il ruolo della fortuna nella finanza e nella vita” di Nassim Nicholas Taleb (Il Saggiatore). Il filosofo libanese è uno dei più grandi pensatori contemporanei (fondamentale il suo saggio sull’antifragilità). Come fanno i grandi broker ad accumulare così tanti soldi, hanno competenze e conoscenze che altri non hanno? Chi ha successo nella vita è davvero più bravo degli altri? Sono solo alcune delle domande a cui cerca di rispondere questo libro illuminante. Se avrete la pazienza di leggerlo e lascerete un po’ di margine all’autore, riuscirà a farvi piacere persino la finanza.
“Il tennis come esperienza religiosa” di David Foster Wallace (Einaudi). Uno dei libri più famosi del geniale e compianto scrittore americano, che ebbe anche un passato da tennista. Quello che Roger Federer riesce a far fare a una pallina è paragonabile alle giocate di Diego Armando Maradona. Ed è qualcosa che va al di là dello sport.
📺 Visioni
SERIE TV:
WandaVision, su Disney+. Amo la fantascienza, ma non vado matto per le avventure dell’universo Marvel. Tuttavia questa è una serie unica nel suo genere. Ogni episodio è un omaggio a un’epoca diversa della televisione. Si comincia ridendo, ma a poco a poco la narrazione diventa sempre più perturbante.
The Mandalorian, su Disney+. Il franchise di Star Wars è il prodotto di punta della Disney. Con questa serie ha fatto il colpaccio. Merito di un protagonista quasi invincibile e misterioso e di un esserino verde che sa usare la Forza.
La regina degli scacchi, su Netflix. È la serie del 2020, frutto di un bellissimo adattamento del romanzo di Walter Tevis. È sorprendente per diversi motivi. Il primo è il personaggio principale: una giovane scacchista cresciuta in un’orfanatrofio. Non era mai successo che gli scacchi fossero al centro della ribalta di una serie di successo. Un bellissimo effetto collaterale è stato che molte persone in tutto il mondo si sono interessate per la prima volta a questo gioco straordinario e hanno comprato una scacchiera. L’altro elemento sorprendente è Anya Taylor-Joy, l’attrice protagonista. I suoi sguardi sono indimenticabili.
FILM:
Ready Player One, su Infinity+. Steven Spielberg adatta per il grande schermo il romanzo di fantascienza di Ernest Cline. In un futuro distopico il mondo non è messo un granché e l’umanità non sta meglio: la maggior parte della gente vive in baraccopoli costruite con rifiuti riciclati. L’unica via di fuga da questa realtà grigia è OASIS, un mondo virtuale in cui chiunque, dai bambini agli adulti, proietta i suoi sogni e le sue frustrazioni. Niente di nuovo. Questo plot si ripete sempre più spesso. Soprattutto di questi tempi. Ma il film merita di essere visto. Non per gli effetti speciali, ma perché è un grande omaggio al cinema di fantascienza da parte di un maestro e perché ci costringe a porci delle domande decisamente attuali. Una non da poco è: la tecnologia e le “fughe” che rende possibile sono davvero la risposta di cui abbiamo bisogno?
🎧 Ascolti
Approfittando di un periodo di prova di Apple Music, più che ascoltando, sto riascoltando musica che già conosco (forse è un effetto collaterale degli anni che passano). Tornerò alle playlist e ai suggerimenti di Spotify tra qualche mese.
Red Hot Chili Peppers. Ho riascoltato tutta la discografia del gruppo di Los Angeles. La sezione ritmica e soprattutto il basso di Flea sono impressionanti. Anche la chitarra del controverso John Frusciante ha un’indubbia personalità. Quando c’è si sente e viceversa. I primi album degli anni ‘80, con l’orecchio di poi, sono quasi inascoltabili.
A proposito di John Frusciante, ho ascoltato anche i suoi dischi da solista. Mi hanno sorpreso, spesso positivamente. Sono lontani anni luce dalle atmosfere dei RHCP. Al chitarrista di New York piace sperimentare. Quand’era giovanissimo studiava chitarra con la discografia di Frank Zappa. Nei suoi lavori solisti si fa ascoltare finché la sua chitarra non scompare nel sintetizzatore.
💾Flashback (dall'archivio)
Una storiella zen sull’email. Per ricordarsi sempre che una cosa insignificante, se trascurata, può diventare incredibilmente pesante.