Il Post ha pubblicato una rivista/libro che parla di libri.
Tracey Thorn, su Internazionale, ci spiega perché siamo i libri che leggiamo:
È per questo che teniamo dei libri, no? Per i piccoli fantasmi di passate versioni di noi stessi che conservano al loro interno? Le pagine sono disseminate di tracce di chi eravamo: cos’altro facevamo quando abbiamo letto questo libro? Cosa pensavamo? Cosa indossavamo? Scommetto che nessuno di noi rilegge i libri presenti in casa tutte le volte che potrebbe, o pensa che dovrebbe farlo. Ma ci piace il loro aspetto e amiamo i ricordi che suscitano. Ecco la storia di una vita conservata, qui sulla libreria.
Atlante Calvino: l’università di Ginevra, in collaborazione con il Politecnico di Milano e Mondadori, ha realizzato una mappa interattiva per esplorare tutta l’opera di Italo Calvino.
Fotograferemo tutto e saremo incapaci di ricordare ciò che conta davvero. Italo Calvino lo scriveva già nel 1970 in un racconto de Gli amori difficili.
Apre per la prima volta al pubblico il Labirinto Borges sull’Isola di San Giorgio a Venezia.
Perché leggere romanzi cambia il cervello.
Un anno con poco sesso.
Su TikTok non è tutto talento quello che luccica. O forse sì.
Ci sono ricerche che mettono in relazione la diminuzione del quoziente intellettivo e l’aumento dei disturbi mentali con la mancanza di movimento fisico. Ecco i sei esercizi fondamentali della ginnastica mentale.
📚 Letture
“Mantieni il bacio. Lezioni brevi sull’amore” di Massimo Recalcati (Feltrinelli). Il titolo racchiude già l’obiettivo di qualsiasi storia d’amore: mantenere il bacio significa farlo durare, quindi aggiungere al fuoco dell’amore la dimensione del tempo.
“Poliestere” di Luca Bertolotti (Fandango Libri). Una storia di ordinario sfruttamento che purtroppo suona molto familiare. Livio fa il verniciatore in una fabbrica di mobili. E sarà costretto a fare molti compromessi pur di lavorare e sopravvivere. Nel corso della storia, che a metà libro diventa inaspettatamente avventurosa, perderà quel poco di innocenza che gli era rimasta. Imparerà che chi è messo alle strette dalla vita, difficilmente potrà separare nettamente giusto e sbagliato.
“Febbre” di Jonathan Bazzi (Fandango Libri). Ho voluto leggerlo non perché finalista allo Strega 2020, ma perché è il racconto abbastanza fedele della scoperta della sieropositività dell’autore. Il romanzo è nato da una serie di post su Facebook, molto personali, che hanno coinvolto talmente tanto le persone che li hanno letti da diventare qualcosa di più organico, aggregandosi poi nella struttura narrativa del libro. Credo che sia un libro importante da leggere, per diversi motivi: per l’onestà e la bravura dell’autore, innanzitutto. Non c’è soltanto il racconto della malattia e di chi la vive, a tratti molto crudo, ma anche, e può suonare sorprendente, tanta bellezza e gioia di vivere.
📺 Visioni
SERIE TV:
Battlestar Galactica, su Amazon Prime Video. Una serie di fantascienza poco conosciuta, ma da riscoprire (la pensava così anche Sheldon Cooper di Big Bang Theory) visto che Bezos adesso ci offre tutte e 4 le stagioni sulla sua piattaforma. La trama apparentemente non ha nulla di originale e ricorda la saga di Terminator: l’uomo ha creato dei robot super-evoluti e intelligenti, chiamati Siloni - queste macchine, ad un certo punto, hanno preso coscienza e deciso di rivoltarsi contro i loro creatori, la razza umana - è cominciata una guerra lunghissima, fatta anche di nuove colonizzazioni e di fughe da un punto all’altro dell’universo. Ciò che rende Battlestar Galactica interessante è la profondità con cui affronta il sempre più ricorrente dilemma del rapporto uomo-macchina. I Siloni, abbastanza presto, capiscono che per essere più pericolosi devono evolversi ancora e così fanno, creando delle loro versioni in tutto e per tutto identiche agli esseri umani. Solo un analisi del DNA può stabilire con certezza che un essere umano non è un Silone e viceversa. La storia diventa sempre più complicata perché si scopre che i Siloni hanno infiltrato loro agenti (apparentemente umani) nei luoghi più strategici degli avamposti umani. Come si può immaginare diventa tutto un gioco di specchi, che affonda le radici in tanti miti, soprattutto in quello del Doppelgänger. Gli attori sono bravissimi, soprattutto Katee Sackhoff (che sono stato felice di ritrovare in un’altra serie di fantascienza su Netflix: Another Life): il personaggio di Kara Thrace è spesso ambiguo e sfuggente, molto difficile da inquadrare, ma conquista abbastanza presto per una combinazione piuttosto rara di qualità femminili e maschili.
🎧 Ascolti
Parliamo di Iosonouncane. È il nome d’arte (che pare sia un omaggio a Luigi Tenco) di Jacopo Incani, un musicista trentottenne originario di Buggerru, nell’iglesiente. Ha da poco pubblicato il suo terzo album, Ira. La canzone più trasmessa è sicuramente la prima traccia, la splendida Hiver (ascoltata per la prima volta in un reportage di Diego Bianchi, durante Propaganda Live - delle notevoli playlist che usa per i suoi montaggi parleremo un’altra volta). La sua musica è ricca, sorprendente, piena di strati ed influenze, ma coraggiosa, perché è fatta spesso di pezzi lunghi, che richiedono un ascolto lento e riflessivo. Tutto il contrario rispetto alle canzoni da consumare, facilmente digeribili, trasmesse dalle radio. Quelle di Iosonouncane forse non sono neanche definibili come canzoni, somigliano più ad atmosfere in cui può essere molto bello perdersi. Molto interessante anche il lavoro sulla lingua: i testi sono composti con quella che l’autore chiama “lingua momentanea”, un collage meticcio di francese, inglese, spagnolo, arabo e tedesco.
💾Flashback (dall'archivio)
La poesia è un algoritmo. (Un vecchio post che mi ricorda che più il livello di complessità del mondo aumenta, più non possiamo permetterci di rinunciare all’arte, cioè a tutto quello che, apparentemente, è inutile.).