Bentrovati. Il periodo è complicato. Soprattutto per una persona a me molto cara.
Ma di buono c’è che ho trovato un nuovo lavoro (Linkedin serve a qualcosa).
Cose di libri
A casa di Carlo Bo tra bastoni, sigari e libri. A Urbino la mostra per i vent’anni dalla sua morte.
La carta per fare i libri sta diventando un problema per l’editoria.
Ora è più facile prendere in prestito gli ebook. MLOL, la piattaforma usata dalle biblioteche, ha semplificato la procedura per scaricarli.
Jonathan Basile è uno scrittore diventato programmatore per creare l’equivalente informatico della Biblioteca di Babele, descritta nel famoso racconto di Jorge Luis Borges. La trovate qui. Se non siete dei biblionerd, ecco un articolo di Wired che spiega come funziona l’algoritmo alla base di questo sito.
Ogni linguaggio costruisce un luogo mentale, ogni luogo concettuale pretende un suo linguaggio. Così scrive Andrea Zanni in un breve saggio sulle forme possibili della Biblioteca di Babele (trovato per serendipity cercando una rappresentazione grafica).
Ognuno di noi ha una droga digitale preferita, e probabilmente questa droga prevede l’uso di un telefono, l’equivalente dell’ago ipodermico per una generazione connessa. Sono parole di Anna Lembke, psichiatra e specialista delle dipendenze di Stanford.
Serially porta in Italia serie tv inedite a costo zero (come se non bastasse lo zoo di piattaforme di streaming al quale regaliamo gran parte del nostro tempo libero).
Il metaverso di Zuckerberg è un vaporware?
Cos’è veramente Meta di Zuckerberg. Un pezzo di Antonio Dini sull’hype da metaverso che stiamo vivendo. La tesi dell’articolo è che sia un concetto più interessante dal punto di vista letterario (e cinematografico) che tradotto nella realtà. I maligni sostengono che sia solo un’abile strategia di distrazione di Mark Zuckerberg (Facebook sta attraversando una grave crisi di reputazione) e sotto ci sia ben poca sostanza (Antonio Dini la fuffa tecnologica la chiama efficacemente vaporware).
Il digitale come tecnologia di manipolazione dell’energia per creare valore semantico
Sotto l’articolo di Antonio Dini linkato qui sopra c’è un commento di Paolo Russo che dà una definizione molto interessante del digitale (e dei suoi scopi):
La comprensione del fatto che le tecnologie digitali siano tecnologie di manipolazione dell’energia per creare valore semantico, applicato poi ai più disparati settori non sfiora neanche la mente della maggior parte delle persone.
Il valore quantistico delle playlist di Spotify
Sono a volte gli stessi utenti di Spotify a coniare nuovi generi, quando creano delle playlist. Probabilmente valeva lo stesso discorso quando registravo le mie compilation su musicassetta (un’epoca fa). Non ci avevo mai pensato. Un interessante approfondimento del Post su come gli algoritmi delle piattaforme di streaming plasmino i nostri gusti. È uno strano cortocircuito. LORO (le piattaforme, ma anche Amazon e tutti i sistemi automatizzati di distribuzione di contenuti) ci dicono: vi diamo quello che più vi piace. Ma quello che più ci piace spesso è condizionato proprio da questi suggerimenti.
📚 Letture
“Tieni duro!” di Austin Kleon (Vallardi). Un libro scritto prima della pandemia che sembra scritto per reagire alla pandemia. L’autore è un maestro di creatività, molto a suo agio con l’illustrazione, che vi consiglio vivamente di leggere e seguire. Ha un blog e una newsletter ricchissimi di suggestioni e consigli per persone curiose.
📺 Visioni
SERIE TV:
The Fall, su Netflix. Gillian Anderson (X-Files e Sex Education) e Jamie Dornan (50 sfumature di grigio) sono rispettivamente il sovrintendente Stella Gibson e Paul Spector, un pericoloso e insospettabile serial killer. La serie è del 2013, ma è stata aggiunta solo quest’anno al catalogo di Netflix. Merita? Sì. Ha un’ottima tenuta narrativa e gli attori recitano bene. Una curiosità: il protagonista maschile, Jamie Dornan, per questo ruolo vince nel 2014 gli Irish Film and Television Award come “Miglior attore televisivo” e “Stella emergente”. Nel 2016, invece, vince i Razzie Awards come “Peggior attore” per Cinquanta sfumature di grigio. Quindi si è sputtanato dopo.
FILM:
Tenet, su Infinity+. È il film più complicato di Christopher Nolan. Forse persino più complicato di Inception. Difficilmente lo si può capire dopo una sola visione. La trama è apparentemente semplice: una coppia di agenti segreti cerca di impedire lo scatenarsi della Terza Guerra Mondiale, muovendosi in direzioni diverse dello spazio-tempo. Non solo avanti e indietro, ma anche lungo dimensioni parallele. L’impresa ardua per lo spettatore è seguire e comprendere questi spostamenti dei personaggi. La stesura della sceneggiatura ha richiesto più di cinque anni di lavoro, dopo un'iniziale elaborazione durata più di un decennio. Se dopo averlo visto vi è venuto il mal di testa, potete aiutarvi con lo spiegone del Post.
🎧 Ascolti
Gli Interpol sono una band di New York che ho scoperto per la prima volta a Roma. L’8 ottobre del 2010, nello Stadio Olimpico, ho assistito al mio primo concerto degli U2. Il gruppo spalla era composto da quattro ragazzi vestiti di nero, che a un pubblico italiano non dicevano nulla. Sembravano timidi, ma il loro sound era cupo e potente, dominato dalla chitarra di Daniel Kessler e dalla voce di Paul Banks. Da allora non ho mai smesso di ascoltarli.
C’è una nuova canzone degli U2.
A proposito di playlist su Spotify, ne ho creata una all’inizio di questa pandemia:
Oggi ne ho creata un’altra dedicata alle canzoni d’amore:
🎙Podcast
A partire dal primo lockdown di questa pandemia, sono diventato un grande consumatore di contenuti audio.
Ecco perché alla fine di questa newsletter vi parlerò dei podcast e degli audiolibri che ascolto. E che produco.
Versicoli è un podcast di poesie brevissime scritte e lette da me. Potete ascoltare gli 8 versicoli pubblicati finora su Anchor e le principali piattaforme di podcasting (Spotify, Apple Podcast e Google Podcast).
C’è anche un podcast che si chiama come questa newsletter: Mindware. È un approfondimento dei temi di questi link e del mio blog: per lo più libri, tecnologie del sapere, sociologia dei new media, migrazioni e trasformazioni digitali. La prima puntata parla del dilemma tra sapere troppo e sapere troppo poco (ricordate Cypher di Matrix?).