Mindware #6: Meno shuffle per tutti
Dopo due anni di pandemia abbiamo capito che le sorprese non ci piacciono più
Anche a voi viene il magone quando ascoltate le nenie di Natale?
Cose di libri
Milano ha più lettori della media italiana, e più lettori in digitale (ebook e audiolibri). Lo dice una ricerca di AIE. Non solo: probabilmente perché ne hanno molte a disposizione vicino casa, i milanesi frequentano di più le librerie fisiche che nel resto d’Italia.
Lo storyboard del “Dune” di Jodorowsky è stato venduto a 2,7 milioni di euro. È quello del film che non fu mai realizzato (ci penserà poi David Lynch nel 1984). Peccato. Sarebbe stato qualcosa di sorprendente: doveva includere tra gli attori Orson Welles, Salvador Dalì e Mick Jagger e avere le musiche dei Pink Floyd, ma si rivelò talmente ambizioso, complesso e costoso che alla fine Jodorowsky non fu in grado di portarlo a termine. Qui potere ammirare alcune pagine.
Gran parte dell’editoria continua a essere in difficoltà. Eppure ultimamente è tutto un fiorire di riviste culturali. L’ultima arrivata è “Sotto il vulcano”, la nuova rivista di Feltrinelli (diretta da Marino Sinibaldi).
Storia del libro che ha cambiato la vita di Zerocalcare (e il fumetto italiano). Una bellissima lettura consigliata a tutti coloro che vogliono capire da dove nasce il fenomeno Zerocalcare (a quanto pare dobbiamo ringraziare Makkox).
Le biblioteche sono il futuro dell’imprenditoria?
“La Divina Congrega”, la nuova serie a fumetti Bonelli ispirata a Dante.
Textus Invisibilis, un progetto dell’Università di Urbino che ha lo scopo di recuperare ciò che la storia ha nascosto, ciò che i libri non dicono (o dicono appunto tra un rigo e l’altro), che le pagine sussurrano in filigrana e i dorsi occultano. In pratica si cercano, restaurano e valorizzano i frammenti di manoscritti medievali reimpiegati come materiale di rinforzo nelle legature dei volumi a stampa dell’età moderna.
Biblioteche come granai pubblici
L’imprenditore del cachemire Brunello Cucinelli aprirà in Umbria la Biblioteca Universale di Solomeo. Il mastodontico progetto ospiterà tra 400 e 500 mila volumi, che abbracceranno le discipline di filosofia, architettura, letteratura, poesia e artigianato. Un grande “tempio laico della conoscenza” sempre aperto ai visitatori. La biblioteca dovrebbe vedere la luce nel 2024.
Questa Biblioteca Universale, sempre aperta al pubblico, contemplerà anche libri in varie lingue del mondo ed è stata ideata per offrire ai lettori il piacere di trovarsi come in un tempio laico della cultura e poter scegliere tra le opere di filosofi, letterati, artisti, architetti e altri grandi autori, ha spiegato Cucinelli. Fondare Biblioteche è come costruire granai pubblici.
Il presenzialismo tv dopo Gabriele Paolini
Chiunque guardi un telegiornale avrà notato che periodicamente appaiono sullo sfondo degli strani personaggi, che fanno di tutto per farsi inquadrare dalle telecamere. Alcuni li chiamano disturbatori, altri presenzialisti. La loro missione è collezionare più comparse in televisione possibile. Potrebbero essere considerati semplicemente degli imbecilli, oppure esponenti di una forma d’arte ancora poco compresa. Il primo, almeno in Italia, è stato Gabriele Paolini, che nei primi anni della sua “carriera” si faceva chiamare il profeta del condom (distribuiva profilattici in giro, forse scimmiottava Pannella - ora pare che debba scontare 8 anni di carcere per reati molto gravi). Dopo di lui si sono materializzati diversi epigoni. Uno di questi è Mauro Fortini, che è stato intervistato da Vice.
Il New Yorker racconta Adrian Fisher, il più grande creatore di labirinti al mondo, che ne ha fatti più di 700: il suo segreto è fare in modo che le persone li risolvano «appena prima di non poterne più».
Sharbat Gula è rifugiata in Italia. Era la “ragazza afghana” fotografata da Steve McCurry.
Gli effetti di Instagram sui più giovani.
Ridley Scott annuncia la serie TV di Blade Runner.
Adele ha fatto cambiare il modo in cui Spotify riproduce gli album. È stata eliminata un’impostazione per cui le canzoni degli album musicali venivano riprodotte di default in modo casuale (shuffle) quando l’utente premeva sul tasto “Play”. Questo cambiamento, a quanto pare, sarebbe stato chiesto e ottenuto dalla cantante Adele, dopo l’uscita del suo ultimo album, 30. Adesso, se un utente abbonato comincia ad ascoltare un album, le canzoni sono riprodotte dalla prima all’ultima.
📚 Letture
“Kintsukuroi. L’arte giapponese di curare le ferite dell’anima” di Tomás Navarro (Giunti). Leggendo dal sito dell’editore: il kintsukuroi è l’antica arte giapponese del riparare le ceramiche frantumate. Quando un vaso va in mille pezzi, i maestri artigiani del kintsukuroi ne raccolgono i frammenti e li saldano, riempiendo le crepe sottili con pasta d’oro o d’argento. Non nascondono le fratture, ma le esaltano, poiché considerano che un vaso riparato mostri tanto la fragilità quanto la forza di resistere. In questo sta la vera bellezza. L’incontro con questa pratica tradizionale giapponese, la filosofia zen e la psicologia occidentale produce un modo nuovo di guardare gli oggetti che ci circondano, così come noi stessi, rispettandone la fragilità, le cicatrici, i segni del tempo. Siamo ciò che siamo perché siamo stati ciò che siamo stati. Un saggio molto bello scritto da uno psicologo che ci insegna a guardare in modo diverso il dolore e le ferite che, inevitabilmente, tutti incontreranno nella loro vita.
“Le città dell’anima. I luoghi dei poeti” (Pellegrini Editore). Un volume collettivo che raccoglie piccoli e preziosi saggi autobiografici in cui alcuni poeti italiani raccontano le loro “città dell’anima”. Per fare qualche nome, ci sono le testimonianze di: Vivian Lamarque, Valerio Magrelli, Roberto Mussapi, Davide Rondoni e diversi altri. Il testo che mi è più caro è quello di Umberto Piersanti che racconta Urbino.
📺 Visioni
SERIE TV:
The Midnight Gospel, su Netflix. Un cartone per adulti molto originale. Il protagonista è uno spacecaster che racconta i suoi viaggi mentali in mondi creati da un simulatore di universi a forma di vagina. Ogni puntata è un piccolo saggio di filosofia psichedelica. Uno dei tanti particolari interessanti di The Midnight Gospel è che le interviste sono clip tratte da The Duncan Trussell Family Hour, podcast realmente esistente in cui Trussell incontra personalità della cultura statunitense. I dialoghi della serie, sempre molto divertenti ma spesso discretamente ponderosi, rappresentano dunque posizioni ben strutturate di diversi esperti. Le interviste riguardano i temi più disparati: si va dall’uso di droga alla magia, dal rapporto con il lutto alla spiritualità orientale.
Strappare lungo i bordi, su Netflix. È la serie del fumettista Zerocalcare, basata sulle sue strisce e il suo immaginario. È per tutti, ma se avete 30-40 anni coglierete meglio riferimenti e citazioni. Come raccontano molti, mi sono immerso facilmente in questa serie, empatizzando col protagonista, un alter ego di Zerocalcare che non fa mai nulla per essere sopra le righe, anzi mostra senza pudore tutte le sue debolezze. È per questo che è facile immedesimarsi in Zero, che non è molto diverso da ognuno di noi. La colonna sonora è notevole. Claudia Durastanti paragona la serie a un concept album: è strutturata come un disco emocore/punk melodico, tipo Hüsker Dü: episodi brevi, testi velocissimi, saliscendi emotivi a rotta di collo. (l’intuizione è di Francesco Farabegoli, firma della newsletter Bastonate). Purtroppo sono solo 6 episodi (speriamo che Netflix abbia già in cantiere una nuova stagione). Da vedere assolutamente, quindi. Viste le tematiche di alcune puntate, i più piccoli è meglio che siano accompagnati da qualche adulto.
FILM:
Mulholland Drive, di David Lynch. Confesso che Lynch non è il mio regista preferito, però questo è un film da vedere, perché è una delle sue opere più riuscite e perché ha influenzato molto del cinema che è venuto dopo il 2001 (un anno che segna un punto di svolta anche per l’attentato alle Twin Towers di New York). La protagonista è una giovane Naomi Watts, alla sua prima importante prova da attrice. In effetti è bravissima a far passare il suo personaggio dalla solarità, alla cupezza alla frammentazione. Quello che ammiro in David Lynch è la capacità valorizzare la femminilità delle sue attrici e allo stesso tempo mostrarne senza pudore debolezze e conflitti. L’altra cifra stilistica, che un po’ mi inquieta, è la naturalezza con cui ci sbatte in faccia, a volte senza preavviso, il lato sovrannaturale e inconscio delle vite dei personaggi (e di riflesso anche delle nostre). Il film è dedicato a Jennifer Syme, assistente alla regia di Lynch ed ex compagna dell’attore Keanu Reeves, morta in un tragico incidente stradale. Quando guarderete il film, capirete il valore profondo di questa dedica.
🎧 Ascolti
Future Past dei Duran Duran. Un grande ritorno, sicuramente celebrativo, ma pieno di intelligenza e qualità (il titolo volutamente ammicca e si presta a tante interpretazioni). L’album è co-prodotto dalla band insieme a Mark Ronson, al pionieristico produttore disco Giorgio Moroder e al DJ producer Erol Alkan. C’è poi anche il chitarrista Graham Coxon dei Blur, che suona in tutti i brani. Si ascolta con grande piacere e riesce benissimo nell’operazione di ibridare la dance contemporanea con il meglio delle sonorità anni ‘80. Un disco non solo per i nostalgici.
Music of the Spheres dei Coldplay. L’idea di Chris Martin era quella di realizzare un concept album a tema spaziale (alcune canzoni, al posto del titolo, sono rappresentate dall’icona di un pianeta). Bella sulla carta, ma purtroppo è un tentativo fallito. L’ascolto mi ha deluso. Salvo soltanto la canzone che Chris Martin ha scritto in bagno: Higher Power (sempre più associata alla pubblicità di un’auto elettrica).
Anche l’album precedente, Everyday Life (2019), probabilmente è un passo falso. I Coldplay si sono persi e non riescono a dire più nulla di nuovo?
Per quanto mi riguarda, l’ultimo album degno di nota che hanno pubblicato è stato Ghost Stories (2014), questo sì un autentico e bellissimo concept album, una sorta di elaborazione psicoanalitica e creativa della fine di un amore (quello con l’allora moglie Gwyneth Paltrow). Nelle parole di Martin:
L'idea di Ghost Stories per me è stata: "come si fa a permettere ai vostri fantasmi di influenzare il vostro presente e il vostro futuro?". C'è stato un periodo in cui mi sentivo come se (questi fantasmi) mi stessero trascinando verso il basso, rovinando la mia vita e quella di chi mi era intorno.
Forse, davvero, la band dovrebbe prendersi una pausa. Nel frattempo, Chris Martin, come hanno fatto illustri colleghi come Damon Albarn e Thom Yorke, potrebbe dedicarsi a qualche progetto solista. Non sarebbe una cattiva idea.
I Caveman (da non confondere con la band omonima di Ravenna) sono una band di Brooklyn (New York) che mi piace molto. Lo stile musicale è un misto di indie rock e indie pop, con forti influenze shoegaze (un sottogenere in cui le chitarre distorte con un effetto riverbero spesso creano melodie e atmosfere “sognanti”). Sono usciti quest’anno con il nuovo album Smash, ma vi consiglio di ascoltare soprattutto i 2 precedenti: Otero War (2016) e l’album omonimo di esordio Caveman (2013).
Se la settimana scorsa vi sono piaciuti gli Interpol, sappiate che c’è uno spin-off: Julian Plenti. In realtà si tratta del primo progetto solista del cantante e chitarrista Paul Banks, pubblicato nel 2009 sotto pseudonimo.
Nel 2012 Banks ha pubblicato un altro album solista omonimo (intitolato semplicemente Banks).
🎙Podcast
Quest’anno mi sono abbonato al Post, il giornale online diretto da Luca Sofri. L’ho fatto sia perché apprezzo il loro giornalismo - chiaro, sobrio, preciso, mai strillato e sansazionalista - sia perché mi piacciono molto i suoi podcast, in particolare Morning di Francesco Costa, che tutte le mattine commenta le notizie dei giornali di carta e che ogni volta regala delle piccole lezioni di giornalismo.
È uscito un nuovo episodio del podcast di Mindware: “Perderai solo 5 minuti (Storiella zen sull’email)”.