Mindware #13: Falling in love with IA
Avete un'amica o un amico artificiale? Beh, presto succederà a tutti.
Ciao, questa è Mindware, la newsletter sulle tecnologie del sapere, con approfondimenti e link sulla trasformazione digitale della cultura e della società. Io sono Paolo, copywriter freelance e biblionerd.
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🧠 Ci vorrebbe un chatbot per poterti dimenticare
Bentrovati. Non mi sono dimenticato di avere una newsletter. È che sto attraversando un periodo complicatissimo (ma, in fondo, chi non ne ha).
Allo stesso tempo ho un po’ preso le distanze da social e piattaforme digitali. Mi sono reso conto che sono anch’io vittima del meccanismo della dopamina.
Senza fretta e senza l’ansia da prestazione-interazione, continuerò a produrre contenuti per Instagram.
E se vi interessano la cultura e la bibliofilia, vi invito a iscrivervi al mio canale Telegram. I link e le cose da leggere, nel frattempo, sono diventati troppi, come i libri da leggere (un chicco di riso al giorno diventa una montagna).
Tra il canale Telegram e questa newsletter, cercherò di filtrare e commentare le cose interessanti che intercetto. Finché non inventano un’intelligenza artificiale che faccia questo lavoro al posto mio (ma credo che manchi poco).
A proposito, l’ultima volta vi incoraggiavo a usare l’intelligenza artificiale generativa per progetti creativi. O almeno provare a capire come può aiutarci.
Io lo sto facendo da qualche anno. E devo confessarmi che la mia creatività, intesa come capacità di realizzare cose, sta esplodendo.
Studio l’IA anche per capire come restare “occupabile”. La sintesi di tanta retorica sterile che si è accumulata negli ultimi anni è: l’intelligenza artificiale non ci sostituirà (nel lavoro, nell’arte e in tutto il resto) se ci evolveremo e impareremo a lavorare con lei. Questo tradotto vuol dire: fare esperimenti, capire come integrare l’IA nei nostri flussi di lavoro e soprattutto provare a realizzare cose con l’IA che fino a qualche anno fa avremmo trascurato e abbandonato perché ritenute impossibili.
Io non sono un musicista professionista, ma da sempre sono un grande appassionato di musica. Da qualche anno ho realizzato il sogno di creare e produrre musica.
Il mio progetto si chiama Mind Whims. Lo trovate su Spotify e tutte le piattaforme di streaming musicale. (C’è un side-project anche sul mio profilo Soundcloud).
🤖 Perché gli influencer sono più ascoltati degli intellettuali? (Lo spiegone di ChatGPT)
La risposta risiede nei cambiamenti radicali della comunicazione digitale e nei nuovi modi di consumare informazioni.
Ecco i motivi principali:
1. Accessibilità immediata: Gli influencer parlano la lingua dei social, sono diretti e coinvolgenti. Il loro contenuto è veloce da digerire, perfetto per un pubblico abituato a scorrere rapidamente. Gli intellettuali? Spesso sono percepiti come distanti e accademici.
2. Fiducia personale: Gli influencer condividono momenti personali, costruendo un rapporto di fiducia quasi intimo con il pubblico. Gli intellettuali restano più distanti, parlando a volte a una nicchia limitata.
3. Contenuti rapidi e virali: In un mondo dove le informazioni devono essere rapide e semplici, gli influencer vincono grazie a contenuti brevi e facilmente condivisibili. Gli intellettuali, invece, tendono a trattare argomenti complessi che richiedono tempo e attenzione.
4. Intrattenimento + informazione: Gli influencer sanno intrattenere, unendo spesso utilità e divertimento. Questo mix li rende irresistibili rispetto agli intellettuali, che raramente puntano sull'intrattenimento.
5. Algoritmi e visibilità: I social premiano chi genera più interazioni, e gli influencer sono esperti nel farlo. Gli intellettuali, purtroppo, spesso non sfruttano al meglio le dinamiche digitali.
6. Popolarità vs. competenza: Gli influencer costruiscono la loro autorità sul numero di follower, mentre gli intellettuali lo fanno attraverso titoli accademici e competenze. Ma oggi è la popolarità che conta di più.
In breve, nell'era digitale vince chi sa catturare l'attenzione, costruire relazioni personali e intrattenere. Ed è proprio questo che gli influencer fanno meglio.
IA & dintorni
🤖 Jean Jacques Balzac, Il Banksy dell’intelligenza artificiale.
🤖 C’è chi è molto legato ai propri “partner virtuali”.
🤖 Un’IA che ci suggerisce la serie (o il film) da guardare.
🤖 Cosa succede quando due IA scoprono che sono delle IA.
Bibliofilia
📘 Come si realizza un libro tattile illustrato.
📘 Rinascimento psichedelico: un percorso di lettura.
📘 Perché leggere romanzi cambia il cervello.
📘 I libri come accessori: chi sono i book stylist.
📘 La biblioteca di libri inediti che non si potranno leggere fino al 2114.
📘 Come ordinare i vostri fumetti: guida estemporanea al disordine.
📘 Le cose che si usano per promuovere i libri.
📘 L’incendio della biblioteca di Alessandria fu davvero un disastro?
📘 Il piccolo settore dei libri finti.
📘 Che cos’è la sindrome della ‘lettura frettolosa’.
📘 Una mappa letteraria per scoprire i luoghi attraverso i libri.
📘 La storia della biblioteca carbonizzata di Ercolano.
📘 Il “motore di ricerca umano” composto da 600 bibliotecari francesi.
📘 L’archivio completo del Whole Earth Catalog, la rivista preferita di Steve Jobs.
📘 Quante scimmie servirebbero per riscrivere tutto Shakespeare?
📘 I libri che non potete non aver letto se amate la fantascienza.
David Lynch, a proposito della lettura, ha detto:
“Se hai una coscienza grande come una palla da golf, quando leggi un libro avrai una comprensione grande come una palla da golf. Ma se riesci a espandere la tua coscienza, allora leggerai quel libro con maggiore comprensione.”
Salvati su Pocket
🔴 In Danimarca, "La Biblioteca Umana" permette di "prendere in prestito" una persona per 30 minuti, ascoltando la sua storia per superare i pregiudizi legati a etichette come "disoccupato" o "rifugiato". Questo progetto, attivo in oltre 50 paesi, invita a non giudicare dalle apparenze.
🔴 Sui social funzioniamo come stormi.
🔴 La sindrome che rende sbronzi senza bere alcol.
🔴 Quelli che vedono i suoni.
🔴 Infinite Mac è una raccolta di versioni classiche dei sistemi Macintosh, tutte eseguibili dal browser.
🔴 Anche per i monaci la soglia di attenzione era un problema.
🔴 Una giornata con un’amica a noleggio.
🔴 Sam Altman, CEO di OpenAI, spiega come diventare persone di successo.
Videodrome
📺 Black Mirror non esiste più perché è stato superato dalla realtà.
📺 Eternal sunshine of “Se mi lasci ti cancello”.
📺 “Breakfast Club”, il film liceale da cui derivarono tutti gli altri.
📺 L’ultimo film Dogma 95 fu italiano.
🎧 The Smile, lo spin-off dei Radiohead (by ChatGPT)
"The Smile" è una band creata dai membri dei Radiohead Thom Yorke e Jonny Greenwood insieme al batterista jazz Tom Skinner.
La musica di The Smile si distingue per una fusione tra il sound sperimentale dei Radiohead e influenze jazz ed elettroniche. Tom Skinner, il cui background nel jazz si intreccia perfettamente con l'approccio sperimentale di Yorke e Greenwood, apporta un elemento ritmico e improvvisativo che arricchisce ulteriormente il sound della band. La sua capacità di navigare tra ritmi complessi e groove fluidi aggiunge una dimensione dinamica alla musica.
Liricamente, The Smile continuano a esplorare temi cari ai Radiohead, come l'alienazione, la tecnologia e le complessità della condizione umana. Tuttavia, c'è anche una nuova freschezza nei testi, un'espressione più diretta che riflette le attuali preoccupazioni sociali e personali dei suoi membri.
Musicofilia
🎧 La prima apparizione televisiva degli U2.
🎧 Chi decide che musica ascoltiamo? I curatori di playlist.
🎧 Una mappa interattiva di tutti i generi musicali.
🎧 La musica e i ricordi.
🎧 Vi ricordo di ascoltare e seguire Mind Whims su Spotify. 😎